Le teorie della percezione della forma sono principalmente due: la teoria cognitivista e la teoria della Gestalt.
La Gestalt analizza la percezione della forma in un lavoro di ricerca che dedica particolare attenzione anche all'esperienza visiva.
Il principio fondamentale delle teorie Gestaltiche è: "il tutto è superiore alla somma delle singole parti", per questo ogni immagine è percepita come un insieme organizzato di forme e risulta leggibile solo nella sua globalità.
Quando osserviamo un'immagine intervengono numerosi processi psicologici involontari che ci permettono di comprendere i messaggi visivi.
Attraverso la conoscenza delle leggi della Gestalt possiamo comprendere come il nostro "io" percepisce le forme e, indagando i processi percettivi, possiamo anche essere in grado di produrre immagini in modo consapevole.
L'immagine viene vista come un insieme strutturato di elementi che leggiamo nel loro insieme. Le leggi della Gestalt sono regole che spiegano l'origine delle percezioni a partire dagli stimoli.
- semplicità: la nostra mente tende sempre ad associare le forme a strutture semplici che risultano facili da comprendere e memorizzare;
- vicinanza: la nostra percezione tende ad individuare come unico insieme gli elementi vicini tra loro;
- simmetria: la lettura di elementi disposti specularmente rispetto ad un punto o un'asse avviene come unitaria dell'immagine che si presenta;
- somiglianza: il nostro sistema percettivo raggruppa tra loro elementi "simili". Gli elementi simili possono condivere lo stesso colore, la stessa forma, la dimensione, la proporzione, l'andamento o la direzione. Se la somiglianza di alcuni elementi tende a farci raggruppare quei soggetti subentra anche il concetto opposto di diversità che ci invita ad isolare gli elementi considerati visivamente e percettivamente diversi nel gruppo;
- destino comune: il nostro sistema visivo e percettivo collega elementi che possiedono un andamento simile, queste forme tendono a completarsi reciprocamente mentre, osservando oggetti in contatto tra loro oppure oggetti sovrapposti ci viene suggerito l'opposto, ossia la separazione delle forme;
- forma chiusa: le forme chiuse sono più semplici delle forme aperte che risultano di difficile lettura per il nostro sistema percettivo. La legge della forma chiusa ci permette di leggere una forma incompleta o interrotta come se questa fosse completa. Le linee che formano delle figure chiuse tendono ad essere viste come unità;
- pregnanza: questa legge, teorizzata da Wertheimer, afferma che gli stimoli presenti nel campo percettivo tendono a realizzare forme che siano le più stabili possibili nella situazione data (un esempio sono le figure geometriche semplici). Nell'immagine in alto abbiamo il triangolo di Kanizsa. La nostra mente ci suggerisce, attraverso il principio di pregnanza della forma, il triangolo che in realtà non esiste;
- continuità: detta anche legge di buona continuazione o della curva buona, sostiene che elementi simili per forma, colore o dimensione, posti uno vicino all'altro danno un'idea di unitarietà molto forte.
Come vengono modificate le percezioni a partire dagli stimoli visivi?