L'opera scultorea in pietra calcarea ritrae Rahotep e la consorte Nofret i due soggetti esprimono tutto il rigore formale peculiare dell'arte egizia e contestualmente la vivacità stilistica caratteristica del Regno Antico.
Le due opere sono state realizzate in pregiato calcare, i blocchi utilizzati furono selezionati con estrema attenzione per consentire all'autore, a noi sconosciuto, di ottenere un risultato straordinario.

Il due soggetti sono stati ritratti per essere collocati all'interno della tomba e quindi destinati all'eternità, per la prima volta si assiste ad un fenomeno straordinario: la creazione di opere d'arte di altissimo livello, concepite per rimanere per sempre invisibili agli occhi umani.

Il principe e la sua consorte risaltano in modo particolare grazie ai colori utilizzati: l’uomo è raffigurato con tonalità scure, mentre la donna con colori più chiari. Queste differenze cromatiche non rappresentano tratti individuali, ma piuttosto una distinzione di genere, una convenzione ricorrente non solo nella civiltà egizia, ma anche in molte altre culture.

I coniugi sono raffigurati in posizione seduta e a grandezza quasi naturale.
La statua di Rahotep lo raffigura con la mano destra appoggiata sul lato sinistro del petto (sopra il cuore centro della saggezza), l’altra mano è appoggiata sulla gamba sinistra. Gli occhi di Rahotep sono incorniciati da un tratto di colore nero e impreziositi da intarsi di quarzo bianco, cristallo di rocca e resina.

La statua di sua moglie Nofret indossa un tipico abbigliamento egizio, mentre il mantello esterno è più avvolgente e aderente al corpo. La sua parrucca è decorata con una fascia ornata da motivi floreali, lasciando scoperta una parte della fronte e gli occhi che sono valorizzati da intarsiati con le stesse pietre preziose usate per la statua di Rahotep.
Nofret indossa un’ampia collana usekh, tipica dell’Antico Regno, composta da file alternate di grani di malachite e cornalina. 

Le statue che raffigurano il principe Rahotep e la principessa Nofret sono considerate tra i massimi capolavori della scultura appartenente alla IV dinastia dell'Antico Egitto.
Queste due opere scultoree furono rinvenute nel 1871 dall'egittologo francese Auguste Mariette all'interno di una mastaba situata a nord della Piramide di Meidum. Quando gli operai di Mariette fecero ingresso nella stanza, rimasero colpiti dall'eccezionale stato di conservazione che le rendeva incredibilmente realistiche, dando l'impressione che l'uomo e la donna fossero ancora in vita.


Due soggetti umani, il loro colore ci dice il loro sesso.