Vita e opere
Nasce a Possagno nel 1757, figlio di Pietro lo scalpellino e Angela Zardo, a nove anni è già apprendista nella bottega dello scultore Giuseppe Bernardi (detto il Torrettino).
Negli anni del suo apprendistato Antonio si dedica anche allo studio dei calchi in gesso delle sculture antiche della galleria di Filippo Farsetti, nel Palazzo di San Luca a Venezia, disegnando una serie di copie dal vero, necessarie allo studio approfondito delle forme classiche.
Canova frequenta i corsi all'Accademia di Venezia, ed è proprio nella città lagunare che riceve le sue prime commissioni.
Antonio Canova è amico di Giuseppe Falier (figlio del senatore Giovanni) e proprio per la famiglia Falier realizza: "Euridice" e "Orfeo".
La famiglia Rezzonico gli commissiona due statue per la villa di Bassano: "Apollo e Dafne" e per Piero Pisani scolpirà: "Dedalo e Icaro".
Fino al 1779 Canova è attivo a Venezia anche per le famiglie Renier e Querini. Nell'ottobre del 1779 lo scultore parte per Roma dove si iscriverà ai corsi di nudo dell'Accademia di Francia e frequenterà i corsi di pittura di Pompeo Girolamo Batoni, pittore classico attivo a Roma dall'1727.
Nell'anno successivo Antonio visita Napoli, Salerno, Pompei e dopo un breve ritorno a Venezia si stabilisce definitivamente a Roma.
Antonio Canova a Roma riceve importanti commissioni artistiche tra cui: Monumento funerario di Clemente XIV, Monumento per Clemente XIII, "Amore e Psiche" giacenti, "Amore e Psiche" stanti e l' "Ebe" declinata poi in quattro versioni.
Canova, dopo un breve viaggio a Possagno e a Vienna, nel 1799 è di nuovo a Roma per realizzare "Perseo trionfante".
Nel 1802 viaggia verso Parigi, designato ritrattista ufficiale di Napoleone, oltre alla serie di ritratti ufficiali dell'imperatore, realizzerà anche la statua dedicata a Maria Letizia e il celebre ritratto Paolina Borghese come Venere vincitrice.
Nello stesso anno papa Pio VII lo nomina "Ispettore Generale delle Antichità e delle Arti dello Stato e della Chiesa".
Dopo la disfatta di Waterloo, Canova viene incaricato, dallo stesso papa Pio VII, al recupero delle ben 249 opere d'arte italiane che erano esposte al Louvre, opere che in realtà erano state trafugate dal Bel Paese sin dal 1794.
Gli impegni diplomatici di quell'anno non sono finiti perchè l'affermato scultore viene chiamato da Parigi a Londra per lavorare alla verifica dell'autenticità dei marmi che Lord Elgin vi trasferiva dal Partenone.
Appartengono all'ultima fase della sua attività artistica la "Naiade", il gruppo con Venere e Marte e il "Cenotafio degli Stuart".
Nel 1819 Canova omaggia Possagno posando la prima pietra del Tempio Canoviano (Chiesa della Santissima Trinità).
Il tempio, da lui progettato, si ispira al Pantheon romano, l'opera iniziata nel 1819 è stata terminata nel 1832.
Canova muore a Venezia il 13 ottobre 1822. Le sue spoglie sono deposte presso il Tempio Canoviano.
Amore e Psiche giacenti
Nel 1787, a Napoli, il colonnello britannico John Campbell commissiona ad Antonio Canova un'opera dedicata ad Amore e Psiche.
Amore e Psiche è un racconto contenuto nell'opera le Metamorfosi (o l'Asino d'oro) scritto nel II sec. d.C. da Lucio Apuleio.
Antonio Canova si ispira al racconto mitologico e, dopo aver studiato i corpi dei due personaggi protagonisti, disegna alcuni bozzetti del gruppo scultoreo.
L'opera, in una fase embrionale, sviluppata in argilla, permette all'artista una lettura tridimensionale dell'idea progettuale.
Canova, ispirandosi alla base realizzata in argilla, scolpisce un modello in gesso (opera che attualmente è custodita presso il Metropolitan Museum di New York).
Il modello in gesso è fondamentale poiché la scultura definitiva sarà identica a quest'ultima per forma e dimensioni.
L'opera in gesso offre dunque all'artista tutte le misure che devono essere rilevate con minuzia, attraverso i repère, per scolpire la copia definitiva in marmo.
Il gruppo scultoreo Amore e Psiche giacenti viene eseguito in due versioni:
- Prima versione di Amore e Psiche giacenti (1787-1793).
Il colonnello inglese John Campbell che commissiona l'opera non l'acquista perché non riesce a sostenere le spese di trasporto del gruppo scultoreo verso l'Inghilterra.
L'opera conclusa viene acquistata nel 1800, per duemila zecchini, da Gioacchino Murat, che la trasferisce nel castello di Compiègne, nelle vicinanze di Parigi, in Francia.
Nel 1808, quando i beni di Murat entrano in possesso della Corona francese, l'opera canoviana viene esposta al Museo del Louvre di Parigi dove è conservata tutt'ora. - Seconda versione di Amore e Psiche giacenti (1794?-1796?).
Il principe russo Yussuppoff commissiona allo scultore un nuovo gruppo "Amore e Psiche" e lo fa mentre Canova ancora lavora alla prima versione.
L'opera è stata esposta nel palazzo del principe a San Pietroburgo per poi essere trasferita nella villa di Palazzo di Arkhangelskoye.
Nel 1831 viene riportata a San Pietroburgo città dove rimane giacché dal 1929 è conservata presso il Museo dell'Ermitage.
Quanti gruppi scultorei ha eseguito Antonio Canova dal titolo "Amore e Psiche"?