Il nome di questo processo di stampa deriva dal colore ciano poichè l'unico colore che emerge nelle cianotipie è il blu di Prussia.
Questo sistema di stampa fotografica sfrutta la fotosensibilità dell'unione di due sali di ferro: il ferricianuro di potassio e il citrato ferrico ammoniacale (in foto).
Ottenere una stampa cianotipica è possibile seguendo alcune semplici operazioni. In una stanza priva di illuminazione solare si devono mescolare i due sali con acqua distillata, successivamente si deve impregnare la carta con questa emulsione per rendere la superficie sensibile alla luce ultravioletta.
Il foglio emulsionato deve essere conservato al buio sino al momento della stampa che avverrà esponendo la superficie alla luce ultravioletta per alcuni di minuti. Il soggetto che si vuole stampare dev'essere posto contatto per impedire alla luce ultravioletta di raggiungere il foglio in quella zona.
Dopo l'esposizione il foglio può essere sciacquato accuratamente e posto ad asciugare all'ombra.
I soggetti più utilizzati per la cianotipia sono le piante, i fiori, i ricami e i tessuti particolari. Questi soggetti garantiscono alla stampa la leggibilità del soggetto e offrono delicatezza cromatica nelle gradazioni di blu che imprimono.
Anna Atkins è una fotografa ottocentesca nota per i suoi cianotipi. Anne viene considerata la prima persona ad aver pubblicato un libro illustrato con immagini fotografiche, si tratta proprio di cianotipi di forme vegetali, in particolare di alghe.
Perché queste fotografie sono blu?