verde casa Bracciale doro Pompei

Le opere murali, convenzionalmente divise in quattro stili (dell'incrostazione, architettonico, ornamentale e dell'illusionismo prospettico), sono state realizzate principalmente con queste tre tecniche: a frescoa tempera e ad encausto.

Gli affreschi pompeiani si sono preservati perfettamente e sono visibili tutt'ora anche se non tutti si trovano nella loro sede originale. Alcune opere pittoriche sono state staccate e sono conservate al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Osservando questi dipinti ci rendiamo conto della vastità cromatica impiegata per realizzare queste opere murali. 

Anche se la gamma cromatica utilizzata è molto ampia, tra tutti i colori spicca in modo particolare l'utilizzo di un rosso intenso, brillante e raffinato ribattezzato rosso pompeiano proprio per evidenziarne l'ampio utilizzo che ne è stato fatto nella città.

Il rosso pompeiano è diventato il colore che maggiormente rappresenta e riassume le novità cromatiche che ci offrono questi affreschi. 

Eppure in questi dipinti il rosso non è l'unico colore che merita particolare attenzione.

Il verde compare frequentemente nei dipinti latini, valorizza il rosso, suo complementare, ma non solo. L'impiego del verde nei celebri giardini dipiniti cerca la naturalezza rappresentativa per offrire allo spettatore uno scorcio illusorio del paesaggio naturale della campagna. Le città vesuviane hanno il più consistente repertorio di giardini dipinti nel terzo e quarto stile pompeiano. I giardini dipinti possono essere considerati oggi un vero “catalogo botanico” che documenta la presenza di moltissime specie vegetali e animali.

Il verde utilizzato non è particolarmente brillante poiché sembra essere ottenuto con terre verdi estratte dalle numerose cave di glauconite e celadonite presenti in Italia. Un'altra ipotesi sull'origine del colore è che sia stato ottenuto da una miscela di pigmenti basati su sali di rame.  


Cosa si vede negli affreschi pompeiani?