Le pareti dipinte potevano essere le protagoniste nelle abitazioni di privati benestanti ma potevano anche essere eseguite nelle tombe destinate a chi godeva del prestigio sociale.
E' nel mondo romano che la pittura su parete si diffonde ulteriormente e riesce a conquistare tutte le abitazioni più ricche.
Le testimonianze della pittura romana sono scarse anche se maggiori rispetto alla testimonianze relative alla pittura dell'Antica Grecia; la pittura romana su parete, in molti casi, è pervenuta a noi integra e ha permesso l'esecuzione di studi approfonditi rispetto alla tecnica utilizzata e ai colori impiegati.
Si rilevano immediatamente importanti differenze tra le pitture pompeiane e gli affreschi romani.
Rispetto alla tecnica pittorica parietale romana, molte delle informazioni che abbiamo, sono state trasmesse a noi da Vitruvio che nei suoi scritti descrive minuziosamente la tecnica usata a Roma; egli parla di una particolare tecnica pittorica definita compendiaria perchè accenna alle forme ma non definisce i dettagli. Vitruvio descrive una tecnica simile a quella dell'affesco infatti, come per l'affesco, la pittura veniva eseguita sull'intonaco ancora fresco.
Nelle pitture romane in genere si può certamente rilevare una gamma cromatica varia frutto della lavorazione di materie vegetali e minerali. utilizzati la pittura parietale romana rivela tracce cromatiche di minio, rosso, stannato di piombo, giallo...
A Pompei la pittura murale veniva eseguita sull'intonaco già asciutto. Una serie di concause hanno permesso una conservazione eccellente delle pitture, uno dei motivi è che i colori vennero stesi su di un intonaco di livello qualitativamente superiore a molti altri poichè nella parte più esterna conteneva polvere di alabastro.
Conosci la differenza tra le pitture pompeiane e gli affreschi romani?