Il dipinto diventa parte indissolubile dell'intonaco rendendo l'affresco una tecnica fortemente legata al suo supporto: il muro.
Nonostante si tratti di una tecnica che offre duratura illimitata è possibile eseguire la rimozione dell'affresco.
Le particolari tecniche che permettono di rimuovere un affresco sono tre:
- stacco a massello: è la tecnica più antica. Utilizzata già dagli antichi romani, non aveva garanzia di riuscita. Lo stacco a massello prevede lo spostamento di buona parte del muro su cui è dipinto l'affresco stesso.
Il supporto viene rimosso per intero rompendo il muro e mettendo a rischio l'integrità dell'affresco. Il muro viene spostato attraverso un meccanismo di assi di legno (massello per l'appunto) o catene; - stacco: è caratterizzato dalla rimozione dell'affresco assieme allo strato di intonaco. Il supporto viene picchiettato a colpi di martello causando le vibrazioni necessarie a rimuovere l'opera.
Come per lo stacco a massello, non è garantita in alcun modo la salvaguardia dell'integrità dell'affresco ad ogni modo la tecnica si dimostra meno invasiva della precedente; - strappo: è una complessa tecnica di rimozione degli affreschi che risale al Settecento ma che si utilizza tutt'ora.
Si tratta di stendere delle pennellate di colla (di origine animale) sulla superficie da strappare e su delle tele appositamente preparate.
Le tele vengono adagiate sull'affresco da "strappare". La colla si asciugherà e rimuovendo delicatamente la tela si avrà la rimozione dell'affresco che passerà alla tela per uno spessore di circa 2 mm.
Pensi che gli affreschi rimangano per sempre sulla stessa parete?