Le decorazioni vascolari dipinte ci raccontano la vita e la cultura degli antichi Greci inoltre, l'abbondanza di testimonianze materiali rinvenute, ha permesso di definire, con precisione, il processo di lavorazione a cui i vasi erano sottoposti.
Il vaso di argilla veniva modellato e integrato con alcuni elementi che venivano realizzati separatamente, come nel caso dei manici.
Il vasellame veniva essiccato e levigato accuratamente. Un'immersione nell'argilla rossa, mista a materia organica o ossidi di ferro, serviva a rendere più intenso il colore ocra dell'argilla. Questa tecnica di smaltatura si ispira alla lavorazione delle ceramiche dell'Oriente, «sembra sia stata ideata da Micene verso il 1500 a.C., e venne migliorata dai Greci attici nel VI sec. a.C. Purtroppo il segreto del vasellame rosso e nero andò perduto per l'Occidente dopo la caduta dell'Impero romano, verso il IV sec. d.C.»1
- nella decorazione a figure nere i contorni venivano incisi sulla superficie vascolare. Il segno inciso veniva ripassato con un pennello intinto nella vernice nera. La vernice nera è data dall'argilla liquida mista a sostanze ferrose e a carbonato di sodio e potassio. I particolari si ottenevano incidendo la superficie scoprendo il colore rosso.
- nella decorazione a figure rosse la vernice nera viene distribuita sulla superficie vascolare esterna alle figure e poi successivamente dipinti all'interno delle figure dettagliando i particolari con un pennello sottile.
La cottura, della produzione vascolare decorata nell'antica Grecia, avveniva a 900°C e si suddivideva in tre fasi: nella prima fase l'argilla diventava rosso brillante, nella seconda fase, a causa dell'aria introdotta nel forno l'ossido ferrico si scuriva in ossido ferroso. Nella terza fase le zone dipinte, porose, assorbivano l'ossigeno introdotto nel forno e ritornavano rosse e le altre rimanevano nere.
La produzione della pittura vascolare greca si può suddividere in alcuni principali periodi storici:
- il periodo protogeometrico dal 1050 al 900 a.C. I primi vasi decorati si ispirano e superano per qualità costruttiva e accuratezza nell'esecuzione del disegno, la produzione micenea. Verso la fine del periodo protogeometrico un'area crescente del vaso viene ricoperta di "glaze". Il glaze è una vernice che acquisisce una colorazione scura durante la cottura.
- la decorazione con motivi geometrici scuri a profondità chiare diede il nome al periodo dal 900 al 700 a.C. La decorazione dei vasi del primo periodo geometrico si limita a fasce o metope strette sul collo, sull'addome o sulla spalla del vaso. Nel periodo geometrico medio la decorazione geometrica inizia ad occupare una parte sempre più ampia. I motivi decorativi, caratterizzati da una maggiore varietà e complessità, sono ordinati con rigorosa disciplina in zone di varia altezza, che nel periodo geometrico tardo ricoprono l'intera superficie del vaso. Nell'immagine una produzione vascolare da Kerameikos.
- il periodo arcaico dal 700 al 479 a.C. è il periodo di transizione tra l'età geometrica e quella classica. Inizialmente a Corinto e successivamente ad Atene compare un ritmo a figure nere. I prodotti ceramici corinzi dominarono i mercati mediterranei fino ai primi decenni del VI secolo a.C., quando gradualmente cedettero il passo ai vasi attici a figure nere di altissima qualità, che sono decorati da grandi pittori, come il Pittore di Nesso, Sophilos, Lydos, Amasis ed Exikias. Intorno al 530 a.C. compare ad Atene il ritmo a figure rosse. Gli artisti più importanti sono il Pittore di Andokides e i tre "Pionieri", ovvero Eupronios, Efthymidis e Fintias.
- il periodo classico dal 479 al 323 a.C. è caratterizzato dall'ambizione verso una perfezione estetica e un'armoniosa rappresentazione delle figure. I soggetti raffigurati sono spesso intenti a svolgere azioni anche molto comuni, si può osservare una donna leggere una poesia o un uomo partire per una battaglia.
- il periodo tardo classico o ellenistico vede lo sviluppo di ceramiche ateniese decorate con la tecnica a figure rosse. I vasi sono principalmente a forma di campana e crateri di cupido, peliks, hydrias, ma anche vasi per usi speciali si trovano infatti anche vasi per cerimonie nuziali (matrimonio caldaie e bacini). Dalla fine del V secolo a.C. L'uso del bianco è comune per il rendering di figure intere, principalmente donne o Eros, così come l'argilla aggettiva e la doratura per enfatizzare i dettagli. Dal secondo quarto del IV sec. aC. L'impressione decorativa è spesso rafforzata dall'aggiunta di altri colori aggettivi, principalmente rosso, blu e verde. Tra i temi popolari del periodo ci sono scene del mondo di Dioniso e delle donne, ma ci sono anche scene di contenuto mitologico.
- P. Ball, Colore, BUR, Milano, 2018. Pag. 70.
La pittura vascolare greca è rossa o nera, da cosa dipende?