Le cause della perdita delle opere pittoriche greche è da individuarsi nel deterioramento naturale, nella distruzione conseguenza delle guerra e nella deperibilità di alcuni materiali su cui erano dipinte.
Le pitture che sono rimaste intatte nei secoli sono piccole tracce di uno sviluppo artistico straordinario e anche nei pochi reperti che abbiamo è evidente il livello di perfezione e bellezza.
Gli artisti greci lavoravano molto ad affresco, a tempera, ad encausto e a mosaico ma la maggior parte delle pitture greche rimaste integre nei secoli sono prevalentemente di tipo vascolare (vasi dipinti).
Il vasellame greco presenta rappresentazioni astratte (geometriche), naturali (piante o animali), soggetti umani (non divinità) impegnati in battaglie o soggetti umani impegnati in attività quotidiane (non necessariamente eroiche).
L'attuale notorietà dei pittori che dipinsero in Grecia è frutto del lavoro di ricerca degli studiosi che hanno trovato riferimenti scritti e reperti a testimonianza del loro virtuosismo pittorico. Alcuni pittori greci famosi sono: Zeusi, Parrasio, Timanto ed Apelle, di questi grandi artisti greci non possiamo ammirare le opere perchè non sono sopravvissute ai millenni di storia che li dividono da noi.
Un altro pittore greco molto conosciuto è Polignoto di Taso, egli dipingeva le sue opere utilizzando una gamma cromatica di solo quattro toni su fondo monocromo e ha raggiunto la notorietà per la sua capacità di inventare spazi e forme, i primi pittori Greci non conoscevano il chiaroscuro come lo intendiamo noi e dipingevano con tinte piatte, nel 540 a.C. sembra che alcuni pittori abbiano iniziato ad introdurre e ad applicare le ombre utilizzando sempre e solamente pochi colori (es. bianco, ocra gialla, terra rossa e nero).