Le lastre lucenti possono essere d'oro o d'argento, entrambi metalli che mantengono inalterate le loro proprietà. In passato, per ottenere il metallo laminato, si doveva effettuare un'accurata battitura con il martello, operazione che oggi avviene prevalentemente attraverso la produzione meccanica ed industriale.
La lastra metallica deve essere appoggiata, al rovescio, su una superficie morbida (che permetta di affondare le superfici) per poter lavorare la sua superficie con l'azione dei punzoni, strumenti simili a quello riprodotto nella foto qui accanto.
La malleabilità del materiale permette di espandere e dilatare, in modo parziale, la superficie ottenendo così particolari estesi verso l'esterno: il rilievo.
Il lavoro di sbalzo si conclude con la cesellatura, un lavoro di rifinitura della superficie esterna che si esegue con il cesello.
In passato, alcune lamine lavorate a sbalzo, sono state fissate su superfici lignee o di altro materiale, è per questo che alcune lastre si presentano a noi contornate da fori che ne alterano la superificie: i fori sono stati prodotti dai chiodi indispensabili al fissaggio sulla superficie rigida.
Nel Medioevo, per rendere ancor più preziosa la produzione, la tecnica venne spesso integrata con decorazioni ad intarsio realizzate attraverso: l'incastonatura di pietre preziose, le decorazioni a smalto colorato oppure l'applicazione di paste vitree.
Quale tecnica artistica ti costringe a lavorare al rovescio?