L'Impressionismo è un movimento artistico sviluppatosi nella seconda metà dell'Ottocento. Gli artisti impressionisti si prefiggevano l'obiettivo di cogliere l'attimo inafferrabile delle cose più mutevoli ed effimere, trasportando sulla tela, con rapidità istintiva, le proprie percezioni visive.
Le maggiori novità non si sono evidenziate solo nei soggetti rappresentati, nel desiderio di lavorare all'aria aperta, nello stile o nell'utilizzo del colore, i cambiamenti sono stati rilevanti anche sotto altri aspetti meno intuibili: i colori della tavolozza.
I pittori impressionisti non disponevano di un'unica tavolozza cromatica, i colori utilizzati erano i più svariati ma i maggiori esponenti della corrente utilizzavano prevalentemente una gamma di colori abbastanza costante. Questa tavolozza, più ricorrente, prevedeva un'apertura ai nuovi colori, derivanti da materiali spesso scoperti da poco tempo.
Sono i nuovi colori a «fornire gli effetti più eclatanti nel radioso repertorio dell'Impressionismo.
Dei venti principali pigmenti individuati nei quadri impressionisti, dodici erano i nuovi sintetici: giallo limone (cromato di bario), giallo cromo, giallo cadmio, arancio cromo, verde di Scheele, verde smeraldo, verde di Guignet, verde cromo, azzurro ceruleo, blu cobalto, oltremare artificiale e bianco di zinco.»1
- Ball P. "Colore una biografia", Bur Milano, 2006. Pag. 210.
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Quanti colori in più hanno avuto a disposizione gli impressionisti?