La scultura, eseguita tra il 1797 e il 1801, è in marmo bianco.
L'opera è stata acquistata da Pio VII nel 1802 e successivamente collocata presso il Museo Vaticano, precisamente sul basamento dell'Apollo del Belvedere quasi a voler "sostituire" il celebre marmo che era stato da poco sottratto alla nazione e portato dai francesi a Parigi.
L'Apollo del Belvedere é una copia romana dell'originale greco. L'opera canoviana non vuole in alcun modo copiare i classici ma si ispira al modello greco rappresentando un soggetto mitologico descrivendolo in una postura trionfante. Canova imita i greci ricercando la bellezza ideale anche attraverso la nudità eroica del suo Perseo trionfante che svela il virtuosismo tecnico dello scultore nella lavorazione del marmo.
Antonio Canova con i soldi del ricavato della vendita del Perseo trionfante ricomprerà alcuni terreni, terre che suo nonno Pasino aveva venduto, anni prima, per permettere al nipote di andare a studiare e praticare prima a Venezia e poi a Roma.
Questi terreni tutt'ora vengono chiamati "campi persei" a memoria della vendita sancita dalla realizzazione del Perseo trionfante.
Cosa c'entra il Perseo Trionfante con i campi persei?