La biacca

La biacca è resistente, coprente, inodore e ha un alto potere essiccante.
E' stato l'unico bianco utilizzato dai pittori sino alla scoperta del bianco di zinco nella metà del Settecento, colore che è stato scalzato a sua volta dall'invenzione del bianco di titanio

La biacca è ha origini molto antiche e ci sono tracce del suo utilizzo già in epoca egizia.
Gli antichi egizi lavoravano il bianco di piombo in modo molto semplice, infatti, sin dai suoi primi utilizzi, il colore si otteneva avviando un processo naturale di corrosione del piombo.
Un modo efficace per ottenere la corrosione del metallo, per mezzo dell'acido acetico, è quello di inserire striscioline di piombo miste a letame animale in vasi di terracotta vicini ad altri contenitori contenenti aceto. 
L'aceto, con i suoi vapori, attacca il piombo (ottenendo acetato di piombo) che a sua volta reagisce con l'anidride carbonica (prodotta dal concime). 

La biacca in natura si trova in un minerale chiamato cerussite ma giacché l'estrazione del pigmento dalla cerussite richiede notevole investimento (tecnico ed economico) la lavorazione dal piombo è sempre stata prediletta.

Rispetto ad altri bianchi ha lo svantaggio di scurirsi nel tempo se esposto ad agenti atmosferici esterni.
Si deve evitare l'utilizzo del bianco di piombo per la pittura ad affresco (un esempio sono alcuni affreschi di Cimabue) a cui si deve preferire la calce spenta seccata (bianco di San Giovanni).
Il pittore Van Dyck (1599-1641) utilizzava abitualmente il bianco di piombo.
Si narra che il pittore lo rendesse particolarmente puro e luminoso facendogli fare numerose e prolungate immersioni in acqua. 

Dal 1921 l'utilizzo della biacca è abolito o comunque limitato dall'Ufficio Internazionale del Lavoro nella regolamentazione del lavoro nell'industria della verniciatura. 


E' il colore che ha causato il degrado di alcuni affreschi di Cimabue...