Lo smaltino è un pigmento costituito da polvere di vetro blu. Il vetro colorato con cui si produce lo smaltino deve il suo colore alla polvere di cobalto che contiene. E' la prima volta nella storia che si utilizza il vetro per fabbricare un pigmento.
Lo smaltino è una delle poche novità cromatiche del Rinascimento. Sino al Rinascimento il colore blu si ricavava dal prezioso lapislazzuli che offriva ai pittori un colore intenso e stabile ma purtroppo costava molto. La produzione e la diffusione dello smaltino cambiò nettamente l'accezione del colore blu nell'arte, colore che sino ad allora era il colore "prezioso" per eccellenza. «Lo smaltino è usato abbondantemente dal Bellini e da altri pittori veneziani, probabilmente favoriti in questo dall'ampio sviluppo dell'arte vetraria nella laguna»1.
Lo smaltino si rivelò da subito un ottimo sostituto del lapislazzuli e solo in un secondo tempo si evidenziò un ingiallimento dell'olio nel dipinto, imbrunimento che portò inevitabilmente al danneggiamento della tonalità cerulea. «La struttura chimica del nuovo pigmento è simile a quella del blu egizio, ma nello smaltino uno ione cobalto si trova isolato in un reticolo siliceo al posto dello ione rame.»2
- A.Zecchina, Alchimie nell'arte, Zanichelli, Bologna, 2012. Pag. 104.
- Ibidem.
Quale colore nasce dalla lavorazione del vetro?