Lo spazio descritto nell'opera può assumere un valore importante quando coincide con il soggetto stesso della rappresentazione ma lo spazio può assumere anche un ruolo secondario quando viene realizzato ad integrazione o completamento di un'opera con un soggetto definito.
Alcuni artisti prediligono gli spazi astratti e "piatti" mentre altri artisti preferiscono lavorare creando spazi bidimensionali che possiedono un forte richiamo alla tridimensionalità e quindi al realismo; quando un'opera presenta una spazialità realistica e, particolarmente dilatata nel senso della profondità, si può dire anche che questa abbia "sfondato" la superficie pittorica.
La scelta stilistica di rappresentare spazi poco profondi è, talvolta, una scelta dell'artista legata all'interesse per la spiritualità e per i valori che non risiedono nella vita terrena, al contrario, una forte connotazione realistico spaziale sottintende un forte interesse dell'artista verso i valori terreni e verso la fiducia nelle proprietà dell'uomo.
L'espressività di una composizione figurativa è stabilita anche dalla complessità dello spazio rappresentato: uno spazio ricco e complesso è certamente più realistico e permette all'osservatore di distrarre la sua attenzione portandola ad indagare i diversi elementi presenti nell'opera.