vasca d

La tecnica della maniera allo zucchero presenta peculiarità che la classificano come tecnica indiretta (al pari dell'acquaforte, dell'acquatinta, della ceramolle...) perchè non prevede l'incisione diretta della lastra (matrice) da parte dell'artista, l'azione è indiretta e mediata dall'acidatura della matrice: le tecniche indirette sono facilmente riconoscibili perchè si applicano ai supporti metallici (rame e zinco) e prevedono la morsura della lastra metallica.

Le tecniche dirette prevedono l'azione diretta dell'artista sulla lastra, egli opererà incidendo barbe con bulini, sgorbie, scalpelli, ecc...

La maniera allo zucchero si applica sempre a partire da una lastra perfettamente sgrassata (con alcol) che verrà dipinta dal'artista con un inchiostro (colore) mescolato ad acqua zuccherata o miele. Il dipinto, eseguito sulla matrice metallica, necessita un'asciugatura perfetta in ogni sua parte e solo successivamente si potrà coprire l'intera lastra con una vernice/cera protettiva che proteggerà la lastra dalla morsura dell'acido nitrico (in immersione).

La lastra, coperta dalla vernice/cera protettiva, viene sottoposta ad un lavaggio in acqua tiepida che farà disciogliere la china e zucchero perchè non resisteranno al calore dell'acqua mentre la vernice rimarrà ancorata alla matrice. La matrice, così lavorata, si potrà immergere nell'acido nitrico per avviare il processo di morsura (con tempi variabili a seconda del risultato che si desidera ottenere).

La lastra "acidata", appena raggiunge il livello di acidatura necessario, può essere lavata con acqua e ripulita dalla vernice/cera protettiva può considerarsi pronta per la stampa.

Si ricorda che lo zucchero e il miele venivano usati nell'antichità per vari utilizzi tecnici finalizzati alla pittura; al giorno d'oggi miele e zucchero sono sostituiti dalla glicerina per le preparazioni artistiche più comuni.

 

Si usa lo zucchero ma non si mangia. Che tecnica è?