Il pastello è un impasto di pigmento in polvere e sostanze agglutinanti stemperato ad acqua; con l'impasto viene modellato un piccolo cilindro, facile da impugnare e comodo da assortire.
I cilindri modellati, al termine della loro asciugatura, garantiranno le peculiarità grafiche che gli si vogliono attribuire: consistenza morbida per ottenere effetti pittorici, consistenza dura per valorizzare i tratti o una consistenza intermedia o semidura.
Il pastello è uno strumento grafico che aderisce per sfregamento alle superfici ruvide su cui viene utilizzato, la pressione della mano permette di modularne il segno.
Se la superficie viene precedentemente trattata con una colla il pigmento si fisserà nel tempo. Qualora non vi fosse colla sulla superficie un fissativo tratterrà il colore e garantirà maggiore stabilità.
Nel Settecento la tecnica del pastello fu ampiamente utilizzata per la ritrattistica: sovrapposizioni cromatiche, rapidità di esecuzione e brevi tempi di asciugatura ne hanno favorito una diffusione senza precedenti. Nell'Ottocento fu Edgar Degas a rinnovare la tecnica fissando di volta in volta le sovrapposizioni cromatiche e apportando personali contributi per ottenere freschezza e luminosità mai raggiunte nei secoli precedenti.
Con che tecnica sono stati eseguiti i ritratti settecenteschi?