L'arazzo è una tecnica introdotta attorno al XI secolo in Francia, a partire dalla città di Arras, uno spunto per attribuire un nome a questa nuova tecnica. Nel Medioevo la tecnica si diffuse rapidamente. I tessuti venivano appesi alle pareti per favorire l'isolamento termico delle stanze e assorbire l'umidità.
La ricchezza espressiva delle raffigurazioni intrecciate regalava forme e colori nuovi alle pareti.
Le ampie superfici parietali venivano coperte da arazzi che inevitabilmente assumevano dimensioni considerevoli.
La tecnica per progettare e realizzare il motivo decorativo dell'arazzo prevede che la figurazione si realizzi in dimensioni reali su un cartone preparatorio per poi essere trasferita minuziosamente sul tessuto.
Il tessitore è impegnato a seguire il disegno in ogni suo dettaglio o colore, questo determina un lavoro di esecuzione necessariamente lenta e scrupolosa.
I telai su cui si lavora la trama e l'ordito dell'arazzo sono di due tipi: ad alto e a basso liccio.
Le due tecniche permettono di ottenere risultati tessili di simile livello qualitativo ma spesso risulta difficile stabilire il preciso svolgimento manifatturiero dell'opera.
- Il telaio a basso liccio: è una tecnica usata soprattutto nelle Fiandre e poi diffusa anche in Italia, in particolare a Firenze.
Nel telaio a basso liccio il telaio si trova orizzontalmente rispetto a chi tesse e i licci sono appunto collocati sotto (basso) l'ordito, anche il cartone viene collocato sotto l'ordito per essere lavorato all'inverso. La caratteristica di questa tecnica, che prende il nome dal tipo di telaio, è quella di avere un pedale che regola lo spostamento dei fili, accelerando in minima parte il processo di lavorazione. - Il telaio ad alto liccio è una tecnica diffusa nella Francia del Settecento (soprattutto negli arazzi Gobelins).
La tecnica prevede che trama e ordito si intreccino in un telaio posizionato di fronte a chi tesse e prevede che l'arazziere lavori sul retro del telaio.
L'ordito, teso verticalmente di fronte al tessitore, è collocato tra due cilindri chiamati rulli o curli, mentre i fili di lino o canapa venivano divisi tra fili pari e fili dispari. La tessitura avveniva dal basso all'alto e da sinistra a destra rispetto al disegno del cartone. I fili della trama (che costituisce il disegno) erano generalmente più pregiati rispetto ai fili dell'ordito, troviamo in alcune opere anche fili d'oro, argento e seta.
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