Nel 146 d.C. i Romani distruggono la città greca di Corinto e vengono a contatto con le opere dell'arte greca. Il contatto con il mondo greco offre ai Romani la possibilità di importare opere dalla penisola ellenica e di ottenerne addirittura delle copie a grandezza naturale.
I modelli greci ispirano la scultura romana che viene fortemente influenzata nei suoi tre generi principali:
- il ritratto
- la statuaria celebrativa
- le narrazioni storiche
Il ritratto
Il ritratto è un genere tipico dell'arte romana, nei volti le fisionomie delle persone vengono rese attraverso un'analisi profonda delle caratteristiche fisiche personali. Era frequente iniziare un ritratto partendo dall'esecuzione di un calco in cera del volto del morto per fissarne l'espressione. I calchi degli antenati (i Penati) venivano poi conservati in un edicola posta nell'atrio di casa e onorati quotidianamente.
Nei ritratti viene ricercata una somiglianza ma soprattutto viene svolta un'indagine che coinvolge i sentimenti e gli stati d'animo del soggetto rappresentato.
Le virtù civiche di maggiore interesse sono la religiosità, la fedeltà alle tradizioni, l'onestà, l'impegno civile...
La statuaria celebrativa
La statuaria viene impegnata nell'esaltazione delle virtù e dei valori.
Le narrazioni storiche
I Romani usavano i bassorilievi scultorei per tramandare vicende ed esaltare le imprese militari.
Un esempio molto rappresentativo è la narrazione di 200 metri lineari che troviamo nei 23 giri di fregio continuo istoriato avvolto a spirale nella Colonna Traiana, a Roma, dove vengono raccontate le vicende della spedizione contro i Daci.
Il nastro istoriato si stende senza interruzione sulla colonna cilindrica sviluppando come in un racconto i fatti che sono stati tramandati all'artista. Una visualizzazione del racconto che ha un fine apertamente celebrativo delle imprese militari romane.
Quale popolo si fa influenzare dal contatto con le opere della Magna Grecia?