Figlia del pittore Joseph Kauffmann, Angelika nacque in Svizzera, a Coira, nel 1741. Trascorse i primi anni di vita in Austria per poi spostarsi a Milano nel 1754 dove perfezionò le sue abilità pittoriche ampiamente dimostrate già nel suo primo autoritratto, eseguito all'età di 12 anni, dove la giovanissima pittrice mostra con orgoglio uno spartito musicale volto a dimostrare anche la sua ampia preparazione musicale.

Dopo la morte della madre, la giovane affrescò la chiesa di Schwarzenberg, nella città natale del padre, ritraendo i tredici apostoli consolidando il suo legame con la ritrattistica.
La giovane non interruppe la sua crescita professionale e affrontò un viaggio di formazione artistica in Italia scoprendo le città d'arte: Firenze, Roma e Napoli, nel corso del suo percorso formativo la pittrice consolidò una forte impostazione classicista.

La pittrice trascorse un lungo periodo a Londra, invitata dall'amica Lady B. Wentworth, moglie dell'ambasciatore Murray.
Durante il suo soggiorno a Londra dipinse su commissione e si fece conoscere per le sue capacità ritrattistiche. E' di questi anni il suo "Ritratto di donna" che ritrae una dama davanti allo spettatore descritta come la protagonista di un episodio di ispirazione classica che offre un sacrificio a Minerva.

A Londra la pittrice visse numerose vicissitudini sentimentali che ne segnarono la crescita culturale e professionale ma che misero anche in discussione la sua reputazione.

Nel 1782 Kauffmann si trasferì a Roma e sposò il pittore neoclassico veneziano Antonio Zucchi. Nel 1785 il suo stile pittorico divenne fortemente neoclassico con un tratto educativo per dipingere la matrona romana Cornelia madre dei Gracchi nell'atto di pronunciare la famosa frase Haec ornamenta me riferendosi ai figli come fossero dei gioielli.
Sebbene si tratti di un soggetto con una lunga tradizione pittorica, Kauffmann ritrae una Cornelia seria e austera collocando la matrona e i suoi figli in un contesto particolarmente sobrio ed equilibrato.
I soggetti si collocano in uno spazio aperto dove troneggia una struttura architettonica classica. È una delle rappresentazioni attualmente più conosciute di questa storia e per questa sua interpretazione Angelika è considerata una pioniera del Neoclassicismo in Europa.

Nel corso della sua carriera si distinse per le sue opere di soggetto storico ma fu particolarmente apprezzata anche per i suoi ritratti che spesso rivolse anche a sé stessa eseguendo numerosi autoritratti.

Dopo la dolorosa perdita del marito Angelika Kauffmann continuò a dipingere e ritrarre anche su commissione grazie alle sue prestigiose conoscenze inglesi.
Angelika morì nel 1807 a Roma, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita.
Abbiamo molte informazioni sulla vita dell'artista anche attraverso la biografia che venne pubblicata nel 1810, tre anni dopo la sua morte, dall'editore Giovanni Gherardo de Rossi.


Una ritrattista nata in Svizzera che passò gran parte della sua vita in Italia